Un interrruttore differenzile o anche chiamato salvavita , funzionamento spiegato in breve.
Proverò a spiegare in poche righe il funzionamento dell’interruttore differenziale, vi metto subito una foto generica di uno di questi interruttori.

Ora vi mostro uno schema o meglio un disegno riassuntivo di quello che normalmente accade :

Nell’ipotesi che tutto funzioni regolarmente I1 è uguale a I2 dunque possiamno anche scrivere cosi :
I∆ = I1- I2 = 0
I∆ sarebbe la corrente differenziale. Mentre nell ipotesi che ci sia una corrente verso terra cioè una IF , cioè una corrente di flusso che andra ad eccitare il differenziale facendolo scattare in off. Dunque possiamo anche scrivere :
I∆ = I1- I2 = IF
Perciò I∆ = IF e se è = a 0 il differenziale sarà stabile su ON, altrimenti per valori diversi da zero questa IF andra a far scattare il differenziale si OFF.
Provo a disegnarvi uno schema elettrico per riassumervi quanto detto , magari vi chiarisco le idee :

Praticamente la IF viene generata da quella bobina che attraversa la fase ed il neutro ovvio se c’è una differenza tra le correnti I1 e I2, per poi andare ad eccitare l’elettrovavola che meccanicamente fara scattare su off lìinterruttore.
Esistono diversi tipi di differenziali che reagiscono a correnti diverse, più o meno forti, tra i più noti e diffusi sono con I∆ = 0,03 o 0,30 questa I∆ definisce anche la sensibilità dello stesso.
Per finire vi lascio con la spiegazione dei 4 tipi di differenziali :
TIPO A :
Sono adatti sia a correnti sinosodaili che correnti pulsare e continue, ottimo per impianti civili.
TIPO B :
Simile a quello tipo A ma capace di lavorare ad alte frequenze e sono adatti ad un utilizzo in presenza di circuiti non lineari in grado di generare corrente di guasto a terra con elevata componente continua (oltre 6 mA).
TIPO AC :
Lavora bene con le correnti alternate sinusoidali differenziali improvvise o che aumentano piano, ed è impiegato in particolare negli impianti civili.
TIPO F :
(dove “F” sta per frequenza), introdotti con l’entrata in vigore della Normativa di prodotto IEC/EN 62423.
Questi differenziali hanno un funzionamento simile a quello di tipo A ma lavorano anche con corrente a frequenza multipla sino a 1kHz e con correnti di altra natura.
Gli interruttori differenziali di tipo F sono specificamente stati sviluppati per la protezione contro i contatti indiretti quando si utilizzano apparecchi che fanno uso di alimentazione tramite inverter in circuiti monofase. In caso di guasto a massa dell’inverter, si possono produrre correnti di guasto differenziali con frequenze composite che non sono correttamente rilevate dagli interruttori differenziali di tipo AC e A.(definizione presa dal sito RS online).
In commercio inoltre si trovano questi modelli di interruttori differenziali:
- Interruttori differenziali puri monofase
- Interruttori differenziali trifase con neutro
- Interruttori differenziali magnetotermici
- Interruttori differenziali con riarmo automatico
Spero di essere abbastanza chiaro e soprattutto di essere stato di aiuto.
Saluti Paolo IU6CND